Due chiacchiere con… ELEONORA VILLA

Bentornati e bentornate sulle pagine di Pick and Basket!

Ad accogliervi oggi troverete l’intervista rilasciata qualche giorno fa da una delle ragazze italiane più promettenti dell’intero panorama cestistico, capace questa stagione di A2, seppur giovanissima, di guidare Costa Masnaga alla finale, poi persa, contro il Sanga Milano: ELEONORA VILLA si racconta su queste pagine parlandoci della sua passione per il basket, delle sue prime esperienze, del suo sogno azzurro, dei pensieri prima della partenza per gli USA ed anche del rapporto con la gemella Matilde.

Buona lettura e a presto!


  • Come è nata la passione per il basket e quali sono stati i tuoi esempi che hai seguito maggiormente?

La pallacanestro non è stata la mia prima scelta, ho provato altri sport prima del basket, completamente diversi, come ad esempio il nuoto o la danza, ma ho scoperto presto che nessuno faceva per me. Ho conosciuto la pallacanestro grazie a mio fratello, e andando a vedere le sue partite, mi sono avvicinata molto alla palestra ed al campo da basket, e così ogni occasione diventava buona per entrare e giocare con il pallone.

  • Leghi il tuo nome, fin dalle giovanili, a Costa Masnaga: che ambiente hai trovato e quali sono i tuoi migliori ricordi del periodo delle giovanili, pieno di tanti successi di squadra e personali?

Il basket femminile l’ho conosciuto proprio nel Basket Costa che ad oggi considero la mia seconda famiglia e casa. Con questa squadra ho fatto molteplici esperienze, viaggi, tornei, che mi hanno arricchito come persona e come giocatrice, ed i migliori ricordi sono legati proprio al fantastico gruppo con cui ho condiviso questi anni e penso che la vittoria che ricordo sempre con più gioia sia il mio primo scudetto a Bormio, le prime finali nazionali, realtà che allora mi era completamente sconosciuta, proprio per questo ha un valore aggiunto.

  • Sempre con Costa, dopo poco, nel 2020, arrivano le prime partite in prima squadra, in A1: che emozioni hai provato e che ricordi hai di quelle prime partite tra le grandi? 

Con Costa ho fatto le mie prime partite in serie A, ricorderò sempre la prima volta che ho sentito il mio nome e le mie gambe deboli mentre ero seduta sul cubo ad aspettare il cambio, e per la prima volta speravo che il gioco non si fermasse, perché ero sempre stata abituata a vedere le giocatrici contro le quali avrei dovuto giocare da un’altra prospettiva, e di certo non ero mai stata in campo con loro. Devo dire però che una volta entrata mi sono subito sentita più leggera, anche se nelle prime partite era difficile sbloccarsi e rompere il ghiaccio. Fortunatamente ho avuto più occasioni per riuscire a farlo e sicuramente la soddisfazione è stata tanta.

  • Arriviamo a questa stagione di A2 invece, stagione più che positiva chiusa da vera e propria leader offensiva di una squadra giovane, con 13 punti di media a guidare Costa Masnaga alla finale: come valuti la tua stagione e quella della squadra, e quanto hanno contribuito nella tua crescita i consigli di compagne più esperte per aiutarti ad esprimerti a certi livelli?

Sono molto soddisfatta e soprattutto felice di questa stagione, in una parola è stato divertente. Ho scoperto e penso che quando mi diverto come ho fatto quest’anno, le cose diventino più facili anche quando magari le avversarie e le partite hanno un maggiore peso. Quest’anno per me è stata una grandissima occasione di crescita, ho trovato partita dopo partita più confidenza nelle mie caratteristiche offensive, e più fiducia nei miei mezzi, grazie alle compagne e agli allenatori. Eravamo sicuramente una squadra molto giovane, con tanta energia, con tante caratteristiche diverse, e abbiamo fatto un percorso in crescendo, conoscendoci meglio e sfruttando una le qualità delle altre, ho trovato grande supporto e grandi consigli dalla mia squadra che sicuramente mi hanno aiutata durante l’intera stagione e sono davvero felice di aver condiviso questa stagione con compagne fantastiche.

  • Impossibile non parlare del rapporto tra te e la tua gemella Matilde: dopo anni passati a fianco anche sul campo di gioco, come è stato vivere la stagione da separate? Qualche aneddoto particolare dei vostri prepartita, che seppur a distanza avete magari mantenuto?

Senza Mati sicuramente è stato difficile e strano abituarsi ad entrare in palestra per la prima volta senza qualcuno al mio fianco, quando preparavo lo zaino e non c’era il suo vicino. Come tutti i cambiamenti, ci si adatta e quindi dopo un po’ non averla al mio fianco, anche sul campo, è diventato normale e forse questo mi ha permesso anche di crescere e contare esclusivamente sulle mie caratteristiche, e mi sono lasciata andare prendendomi qualche responsabilità in più. Chiaro non c’è niente di più bello di giocare con Mati, e questo non cambierà mai! Lei quando possibile era sempre lì collegata a vedere le mie partite, e puntualmente non mancava il messaggio prepartita ed il commento post partita con videochiamata. Mi ha fatto molto piacere questo, anche perché Costa rimarrà sempre la sua squadra, come per me.

 

  • Estate che si annuncia dipinta di azzurro, come già in passato: che valore ha per te la maglia azzurra?

Credo che indossare la maglia azzurra sia sempre qualcosa di unico, ed ogni volta è come se fosse la prima per quanto è forte l’emozione. Spero che quest’estate possa indossare nuovamente la maglia della Nazionale con grandi obbiettivi.

 

  • Da pochi giorni ufficiale per la prossima stagione la firma per gli USA, alla Washington State University: qualche pensiero prima della partenza? Cosa pensi di migliorare soprattutto dopo una stagione così importante vissuta da protagonista?

Mi aspetta una nuova avventura, una nuova sfida. Ho tanta paura ma anche tanta voglia di viverla. Sono sicura che mi aiuterà a crescere, sarà infatti per me la prima volta da sola lontana da casa, sono curiosa di scoprire come me la caverò. È un opportunità che non potevo non cogliere, potrò conoscere un nuovo stile di gioco, crescere come giocatrice e persona , lavorare sulla mia personalità e fare esperienza. Ho solo da imparare e arricchirmi da un esperienza come questa. Sono tanto felice.

  • Usciamo dal campo ora e parliamo di Eleonora di tutti i giorni e soprattutto di quella che si prepara a vivere l’avventura americana: cosa ti mancherà maggiormente e cosa invece di sicuro ti porterai dietro, per non sentirne la mancanza e per portare della sana italianità negli States? Quali sono le tue principali passioni fuori dal campo?

Credo che non ho ancora del tutto realizzato che tra soli pochi mesi partirò. Sicuramente ciò che mi mancherà di più è il cibo e credo che sarà impossibile farmi una scorta per portarmelo dietro, mi abituerò anche a quello. Ciò che mi mancherà di più sicuramente sono le persone, le facce amiche e la mia famiglia, ma tra videochiamate e messaggi ci sarà modo di infastidirci comunque. Al di fuori del campo amo uscire con amici e passare giornate sul divano con snack a vedere Netflix.L’intervista è completa, e ringraziandoti ancora per la tua disponibilità, ti auguro e ti auguriamo un grande in bocca al lupo!