Due chiacchiere con… GIULIA NATALI

Bentornati al blog e anche oggi una nuova intervista, per rimanere sempre in tema rosa, predominante in questi ultimi tempi: oggi è il turno della giovanissima Giulia Natali, da pochi mesi diventata l’atleta più giovane ad essere convocata ad un raduno della Nazionale maggiore, e al momento in ritiro con la Nazionale Giovanile, per una estate a tinte azzurre.

Qui sotto troverete cosa ci ha raccontato qualche giorno fa, dai suoi primi passi fino a diventare oggetto dei complimenti di una certa Cecilia Zandalasini!

  • Come ti sei avvicinata al basket e quali sono stati i tuoi punti di riferimento che ti hanno ispirata particolarmente?

Mi sono avvicinata grazie a mio padre, che é un ex giocatore e mi ha portata subito ad allenarmi con il minibasket, dalla prima elementare. Mi sono ritrovata in un bel gruppo misto di amici, maschi e femmine insieme, ed era facile all’inizio divertirmi, come dev’essere soprattutto da giovanissimi. Con il tempo poi questo sport ha cominciato ad appassionarmi davvero molto e lo ho preso sempre più seriamente, durante tutti gli allenamenti e le partite.

  • Fin dai tuoi primi passi hai dimostrato gran carattere ed un repertorio offensivo di tutto rispetto: che tipo di giocatrice sei e su cosa lavori maggiormente, con la speranza di migliorare ulteriormente?

Io sono sicuramente felice delle prime soddisfazioni che mi sto togliendo, ma nella mia testa penso di non essere mai al massimo, quindi bisogna sempre lavorare. Cercherò di migliorare sicuramente in difesa e sul tiro, per avere sempre percentuali più alte e poter essere pericolosa sempre, come ad esempio sul tiro da tre, sul quale ancora non ci siamo, ma ho già in programma di lavorarci molto.

  • Sei reduce da una prima stagione da aggregata alla prima squadra di Vigarano in A1, conclusa con la vittoria thrilling contro Faenza per la permanenza in serie A: come hai vissuto quella partita, che ti ha visto con buoni minuti in campo, e in linea generale come valuti l’intera stagione?

L’intera stagione sicuramente non è stata facile, abbiamo avuto alti e bassi, soprattutto dovuti agli infortuni o alle partenze da parte di alcune giocatrici. Si sono aperti alcuni spazi ed alcune occasioni per noi giovani, che spesso entravamo ansiose in campo vista la scarsa esperienza. Passato questo periodo iniziale però abbiamo saputo gestire queste emozioni cercando di dare il massimo, pur consapevoli che abituarsi subito al massimo livello della serie A è difficile. L’ultima partita con Faenza è stata il colmo, ha un po’ riassunto tutta la nostra stagione sportiva, ma alla fine stando unite siamo riuscite a superarla e ho provato anche io a dare il mio contributo. È stata probabilmente la partita più difficile che io abbia mai giocato, soprattutto a livello mentale.

  • Nella tua prima stagione hai potuto confrontarti in campo con giocatrici di alto livello: quali sono state le più dure da affrontare e cosa hai imparato vedendole così da vicino e affrontandole direttamente?

Sicuramente tante giocatrici di alto livello erano presenti in tante squadre, ed elencarle tutte viene dura! (Schio, Ragusa, Napoli citando quelle contro cui ho avuto la possibilità di fare qualche minuto). Vedendole così da vicino, sinceramente ho imparato che vorrei lavorare tanto in questi anni per arrivare ad essere come loro, é comunque un onore averle marcate o essersi confrontate in campo con questi grandi nomi.

  • In questi anni sei stata anche protagonista con la maglia della Nazionale a livello giovanile: cosa rappresenta per te la maglia azzurra e che emozioni provi nel vestirla?

La maglia azzurra è certamente un sogno ed una grande emozione, a me fa sempre piacere indossarla e poter dare il massimo per il mio paese. I raduni spesso sono faticosi ma danno anche i loro frutti e non c’è niente di più bello di vedere sul campo i propri miglioramenti. Il confronto poi con atlete internazionali é sempre bello e motivante.

  • Sempre in ambito nazionale, nei mesi scorsi hai concluso un raduno con la Nazionale Maggiore, convocata da Coach Crespi, che ti ha permesso di diventare la giocatrice italiana più giovane a venir convocata: che ambiente hai trovato e come ti sei sentita ad allenarti insieme a giocatrici di questo livello?

E’ stato un raduno breve ma molto significativo. Intanto devo ringraziare sicuramente il coach per l’enorme fiducia che mi ha dato! Ho trovato un ambiente accogliente e mi sono sentita molto bene all’interno del gruppo, non nego l’ansia iniziale che poi é svanita. Il confronto con giocatrici di talento e di esperienza anche internazionale mi ha spronata ad impegnarmi per non essere da meno, sperando di esserci riuscita almeno in parte.

  • Parlando del tuo record personale, questo lo hai soffiato ad una giocatrice del calibro di Cecilia Zandalasini, la quale ti ha inviato anche un bel messaggio di congratulazioni: come ti senti ad essere affiancata ad una atleta che sta facendo la storia della pallacanestro italiana? Se non l’hai ancora fatto, puoi inviarle un messaggio personale tramite queste pagine!

Il record per me non conta molto sinceramente, penso di essere una persona abbastanza umile che non dà importanza a queste cose o al voler mettersi in mostra. Il messaggio di Cecilia mi ha fatto molto piacere davvero, perché considerandola come un idolo e vedere che manda un messaggio proprio a me dove mi saluta e mi cita è fantastico. Non penso che debba fare lei i complimenti a me, semmai il contrario!!! Sta facendo grandi cose, dimostrando tutto il suo valore.

 

  • Molto attiva sui social, si nota il gran rapporto che hai con un’altra ragazza che è stata protagonista in questo blog e tua compagna di squadra, ossia Caterina Gilli: come descriveresti il vostro rapporto e quanto pensi sia importante condividere così tanto con una atleta come te che si pensa possa essere il futuro del basket femminile italiano, in termini di maggior conoscenza reciproca dentro e fuori dal campo?

Sicuramente il rapporto che ho con Caterina mi ha aiutato e mi aiuta tanto, così come con Silvia Nativi, altra mia compagna di squadra. Avere punti di riferimento non solo in campo ma anche fuori non può che essere un grande vantaggio. Ci sono sempre per me ed in più condividiamo un obiettivo comune. Siamo sempre insieme, alcune volte per parlare o fare le stupide, altre volte per lavorare e migliorare in palestra. Non posso che essere felice di questa amicizia.

  • Parlando della Giulia fuori dal campo, quali sono le tue passioni principali? Segui anche il basket, maschile o femminile che sia, oppure preferisci completamente dedicarti ad altro?

In generale mi piace fare un po’ di tutto, visto che stare a far niente mi annoia particolarmente, quindi seguo quello che posso di basket, quando alla sera ci sono le partite di serie A maschile e sicuramente quella femminile. L’NBA non la guardo, alcune volte mi informo via internet.

  • L’intervista è al termine, e augurandoti il meglio per i prossimi impegni ed in generale per la tua carriera, hai la possibilità di lasciare un messaggio a chiunque tu voglia.

Grazie per avermi contattata e per l’augurio per i prossimi impegni, voglio solo dire una cosa a tutti gli appassionati a questo sport, valida però anche in generale per tutte le difficoltà che si possono incontrare: non mollare mai, perché le cose inaspettate arrivano per tutti quando non ci si crede più. Posso citare anche una vecchia frase: “i migliori inizi arrivano dopo i peggiori finali”.

In bocca al lupo anche alla pagina!

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